Nell’attesa dei futuri aggiornamenti annunciati al Piano Transizione 5.0, approfondiamo I SISTEMI DI POWER QUALITY:

02/12/2024 – 

Nell’attesa dei futuri aggiornamenti annunciati al Piano Transizione 5.0, approfondiamo I SISTEMI DI POWER QUALITY: 

Nel contesto del Piano Transizione 5.0, uno degli incentivi principali riguarda il credito d’imposta per la digitalizzazione e l’efficienza energetica delle aziende. Una delle opportunità offerte è l’utilizzo di sistemi Power Quality (PQ) come bene trainante per accedere a questo credito d’imposta. Ciò significa che, se un’azienda installa un sistema Power Quality, non solo beneficia di un miglioramento della qualità dell’energia elettrica, ma può anche estendere l’incentivo ad altri interventi, come l’installazione di impianti fotovoltaici. 

Power Quality come Bene Trainante per il Fotovoltaico

Se un’azienda decide di installare un sistema Power Quality, questo intervento può essere utilizzato come bene trainante per l’incentivazione anche di un impianto fotovoltaico. In altre parole, grazie all’installazione di un sistema Power Quality, l’azienda può ottenere il credito d’imposta 5.0 non solo per la qualità dell’energia, ma anche per l’investimento in un impianto fotovoltaico. Questo incentivo riguarda la riduzione dei consumi energetici e la modernizzazione degli impianti aziendali, con un doppio vantaggio:

  • Sconto fiscale per la qualità dell’energia: installando il sistema Power Quality, l’azienda può ottenere il credito d’imposta per migliorare la qualità dell’energia utilizzata.

  • Credito per il fotovoltaico: se il fotovoltaico è collegato al sistema, può essere incluso nel piano di investimento grazie all’efficienza energetica migliorata dal sistema Power Quality.

Funzionamento del Power Quality in Azienda

Un sistema Power Quality in azienda ha l’obiettivo di migliorare e stabilizzare la qualità dell’energia elettrica, garantendo un flusso di energia pulita e priva di disturbi. In pratica, i sistemi Power Quality sono installati per risolvere o prevenire problemi legati alla fornitura di energia, come sovratensioni, abbassamenti di tensione, armoniche o fluttuazioni di frequenza, che potrebbero influire negativamente sugli impianti aziendali e sulle apparecchiature.

Come funziona un sistema Power Quality

  1. Monitoraggio e Correzione delle Fluttuazioni di Tensione: I sistemi Power Quality controllano la tensione fornita alla rete aziendale e intervengono quando si verificano fluttuazioni anomale, mantenendo una tensione stabile per il corretto funzionamento delle apparecchiature.

  2. Stabilizzazione della Frequenza: In presenza di variazioni di frequenza (tipiche di alcune reti), il sistema interviene per stabilizzare la frequenza, evitando malfunzionamenti delle macchine e migliorando l’affidabilità dell’intero impianto.

  3. Ottimizzazione dei Consumi: Riducendo le fluttuazioni e migliorando la qualità dell’energia, i sistemi Power Quality contribuiscono a una gestione più efficiente dell’energia, riducendo i consumi inutili e migliorando l’efficienza operativa. Questo non solo si traduce in un risparmio economico, ma anche in un impatto positivo sull’ambiente, riducendo gli sprechi energetici.

  4. Prolungamento della Vita degli Impianti: Un altro beneficio importante è che la protezione contro le fluttuazioni di tensione e i disturbi di rete contribuisce a prolungare la vita utile delle apparecchiature aziendali, riducendo guasti e la necessità di manutenzione straordinaria.

Conclusione

Se un’azienda decide di installare un sistema Power Quality come parte del proprio piano di miglioramento energetico, potrà beneficiare dell’incentivo fiscale previsto dal Piano Transizione 5.0 non solo per l’installazione di questo sistema, ma anche per l’eventuale implementazione di un impianto fotovoltaico. In questo modo, l’azienda ottiene il massimo beneficio economico e energetico, migliorando la qualità dell’energia elettrica e riducendo i consumi, e allo stesso tempo contribuendo alla propria transizione verso soluzioni più sostenibili ed efficienti.

Prossime novità annunciate e in attesa di ufficializzazione al Piano Transizione 5.0 

1. Scadenza estesa e corsia rapida: 

  • Nuova scadenza: Il MIMIT ha annunciato che la scadenza per l’installazione dei beni legati alla Transizione 5.0 potrà essere estesa fino ad aprile 2026 (si attende ufficializzazione), garantendo più tempo alle imprese per finalizzare i loro investimenti.

  • Corsia rapida per beni obsoleti: probabile introduzione di una procedura accelerata che consente la sostituzione di beni obsoleti ammortizzati da almeno 24 mesi): non sarà richiesta alcuna analisi; accesso diretto al credito minimo (che dagli emendamenti presentati passerà al 50%)

2. Facilitazioni: 

  • Cumulo: da Bruxelles è arrivato il benestare (da formalizzare) per il cumulo con agevolazioni finanziate con fondi di derivazione Europea (POR FESR ecc)

  • Calcolo semplificato: sarà rese più semplici le regole per il calcolo del risparmio energetico da ottenere per l’accesso ai benefici.

3. Fondi e prenotazioni:

  • Risorse disponibili: Transizione 5.0 dispone di un fondo ancora parzialmente utilizzabile, con 130 milioni di euro già prenotati, su un totale di oltre 6 miliardi di euro.

Presentato l’ Emendamento di riscrittura del Piano Transizione 5.0: principali proposte inserite

L’emendamento al Decreto Fiscale (Decreto-legge n. 155 del 19 ottobre 2024) presentato in Commissione Bilancio al Senato e destinato a ridefinire il futuro del piano Transizione 5.0, introdurrebbe importanti e consistenti modifiche. Ricordiamo tuttavia che un emendamento rappresenta solo una proposta di modifica a un disegno di legge; per diventare legge deve essere approvato prima dalla Commissione, dove può subire ulteriori modifiche, quindi dall’aula del Senato, e infine dall’altro ramo del Parlamento. L’iter di approvazione del Decreto Fiscale dovrà concludersi entro il 18 dicembre 2024. 

Certamente l’emendamento sembra rispondere alle esigenze emerse durante l’incontro del 23 ottobre tra il Ministro Urso e Confindustria, si considera quindi la sua approvazione altamente probabile. 

1. Modifiche Retroattive

Le modifiche previste sono retroattive e si applicano a tutte le pratiche già avviate o concluse.

2. Nuovi Scaglioni a aumento delle aliquote fino al 60% 

Il piano cambia la struttura degli scaglioni di investimento: da tre soglie (fino a 2,5 milioni, da 2,5 a 10 milioni, e da 10 a 50 milioni), si passa a due sole fasce:

  1. Per gli investimenti fino a 10 milioni: le aliquote passano al 50%, 55% e 60% in base ai tre livelli di efficientamento energetico.

  2. Per gli Investimenti da 10 a 50 milioni: le aliquote sono pari al 15%, 20% e 25%.

3. Maggiorazioni anche per il Fotovoltaico

Le novità non riguardano solo le aliquote generali, ma anche il settore del fotovoltaico. Le maggiorazioni per gli impianti fotovoltaici passano a:

  1. 30% per i pannelli tipo A (Pannelli con efficienza ≥ 21,5% prodotti in UE)

  2. 40% per i pannelli tipo B (Moduli con celle, efficienza ≥ 23,5% prodotti in UE)

  3. 50% per i pannelli tipo C (Moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem, efficienza ≥ 24,0% prodotti in UE) 

4. Cumulabilità con la ZES

Una delle modifiche più rilevanti riguarda la cumulabilità del Piano Transizione 5.0 con la ZES (Zona Economica Speciale). In precedenza, i due incentivi non potevano essere combinati, ma in caso venga approvato il nuovo emendamento sarà possibile cumularli, sempre nei limiti del 100% del totale.

Potrebbero essere discussi in un momento successivo: 

  • la proroga delle scadenze dal 31 dicembre 2025 al 30 aprile 2026

  • la possibilità di gestire più progetti contemporaneamente

Ricordiamo che a questo quadro si aggiungono le recenti modifiche apportate dalle nuove FAQ del Piano Transizione 

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 2 Novembre in conseguenza anche a quanto emerso nell’incontro del 23 Ottobre 2024 ha rilasciato una nuova serie di FAQ che si aggiungono a quelle pubblicate nelle scorse settimane e che servono a facilitare l’accesso delle aziende ai benefici.

Le modifiche più importanti sono le seguenti: 

Leasing e acconto del 20%: La FAQ numero 2.16 spiega che le aziende che optano per l’acquisto tramite leasing dei beni, non hanno più l’obbligo del versamento del 20% dell’investimento ma sarà sufficiente la stipula e l’emissione della fattura del maxi-canone anticipato, indipendentemente dall’entità del canone, come conferma dell’avvio dell’investimento.

Alienazione dei beni sostituiti: La FAQ 3.8 prevede che nel caso di un investimento in un bene strumentale che sostituisce un bene esistente, non è obbligatorio alienare, cioè vendere o dismettere, il bene sostituito. Il Mimit raccomanda comunque di mantenere un registro aggiornato degli asset aziendali che mostri chiaramente la sostituzione del bene e la sua nuova destinazione. 

Impianti di climatizzazione e illuminazione per strutture commerciali: Sono stati aggiunti come beni trainanti gli impianti luminosi e di climatizzazione per strutture alberghiere, ospedaliere ed esercizi commerciali che sfruttano tali impianti come produttivi. Tuttavia saranno incentivabili, a condizione che siano gestiti da appositi software di gestione efficiente dell’energia.

Agricoltura: Per il settore agricolo è consentito l’investimento in veicoli agricoli e forestali chiarendo che ciò può avvenire senza l’obbligo di rottamazione del bene sostituito. Aggiunte alla agevolazione le macchine agricole semoventi (es. mietitrebbie) a condizione che rispettino i requisiti di base relativi all’utilizzo in ambito agricolo e forestale.

Processo produttivo integrato da bene/linea produttiva localizzato all’interno di una diversa struttura (Struttura B) dell’impresa?: Nel caso in cui il progetto di innovazione preveda l’integrazione del processo produttivo con una nuova linea in funzione all’interno di una diversa struttura produttiva nella disponibilità dell’impresa, per il calcolo della riduzione dei consumi energetici è possibile confrontare l’indicatore di prestazione energetica della nuova linea produttiva con l’indicatore di prestazione energetica ottenuto quale media degli indicatori delle linee preesistenti costituenti il processo. Tali indicazione può ritenersi applicabile anche al caso in cui il progetto di innovazione preveda la dismissione o sostituzione di una linea in funzione con una nuova linea, che realizza il medesimo processo produttivo, destinata ad una diversa struttura produttiva nella disponibilità dell’impresa.  Tale modifica è importante perché in questo caso è stata offerta un alternativa allo scenario controfattuale di difficile applicazione.

Per maggiori informazioni

Per informazioni in merito al Piano Transizione 5.0:

2024_Industria 5.0_Glocal_26_07_24.pdf



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