Il manifatturiero italiano e l’industria 4.0

A un anno dalla presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0, il manifatturiero italiano presenta notevoli avanzamenti nell’adozione della digitalizzazione e delle tecnologie abilitanti. Ormai le PMI manifatturiere italiane sono digitalizzate interamente o in buona parte in oltre 8 aziende su 10.

Gli strumenti dell’innovazione. Ecco alcuni numeri.

Oltre metà degli imprenditori italiani ritiene che la propria azienda sia innovativa. Il 20% di loro si dichiara disposto a investire una considerevole parte del fatturato in ricerca e innovazione. La stragrande maggioranza (87%) ritiene inoltre di avere un buon livello di conoscenza delle tecnologie digitali sul mercato.

Tra gli strumenti di innovazione vengono citati:

  • il trasferimento di conoscenza
  • le consulenze mirate
  • le comparazioni con aziende analoghe
  • i workshop
  • la tutorship di un’accademia o un’università

Il 61% degli intervistati dichiara di essere già ricorso a collaborazioni tecnologiche per lo sviluppo della propria azienda o di volerlo fare nel prossimo futuro.

Dice Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE:
“La considerazione che gli investimenti attuati nell’ambito della tecnologia e innovazione siano serviti è positiva per la maggior parte degli imprenditori, convinti che questa sia la direzione giusta su cui proseguire. Formazione e trasferimento di conoscenza rimangono però gli asset fondamentali.”

Quali investimenti? Quali difficoltà?

Gli investimenti nelle nuove tecnologie abilitanti riguardano svariati settori: soluzioni per la sicurezza informatica e la connettività, cloud computing, robotica collaborativa, simulazione, big data, produzione additiva, Internet of Things, realtà aumentata, materiali intelligenti e nanotecnologie.
Vengono indicati anche dei fattori di rallentamento per la digitalizzazione, tra cui i più rilevanti sono un rapporto incerto tra investimenti e benefici, gli investimenti richiesti ritenuti troppo alti e la mancanza di competenze interne all’azienda.
La relazione uomo-macchina e le figure professionali
Che ruolo avrà la figura umana in questo scenario di digitalizzazione crescente? Oltre metà degli intervistati ritiene che il fattore umano continuerà ad essere il vero motore del cambiamento, mentre il 36% ritiene che la tecnologia debba essere comunque supportata da un’adeguata formazione umana. Solo la minoranza ritiene che le macchine possano sostituire le persone. Le attuali figure professionali si evolveranno e verranno affiancate da nuove figure specializzate.

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