A seguito della discussione avvenuta al MiSE, la proroga degli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 fino al 2022 (non 2023 come inizialmente preventivato) trova una ulteriore conferma.
La bozza del Ddl di Bilancio 2021 anticipa il potenziamento del credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali sia ordinari che Industria 4.0 a partire dal 16 Novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022.
Pertanto le imprese che dal 16 Novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022 (ovvero entro il 30 giugno 2023 in presenza di determinate condizioni) effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, sarebbe riconosciuto un credito di imposta maggiorato come da tabella sotto riportata.
E’ previsto innanzitutto un periodo minimo di compensazione dei crediti d’imposta che passa dagli attuali 5 a 3 e la possibilità, per i beni strumentali funzionali alla digitalizzazione, di anticipazione della fruizione già dall’anno di investimento.
E’ prevista la possibilità di compensazione in unica soluzione per i soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di auto che effettuano investimenti in beni strumentali “ordinari” nel periodo 16 novembre 2020 – 31 dicembre 2021.
Solo per 2021:
l’aliquota passa dal 6% al 10% (15% se beni per lo smart working) per investimenti in beni strumentali materiali effettuati da soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni e termine di compensazione ridotto a 1 anno
beni immateriali (software) non legati a processi 4.0: riconosciuto credito di imposta al 6%
E’ prevista la proroga con la possibilità di includere tra i costi ammissibili anche delle spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori (attualmente è agevolabile il costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione dei lavoratori)