È in corso un vivace dibattito riguardante gli effetti delle innovazioni tecnologiche 4.0 sulle imprese, in particolare se abbiano effetti positivi sulla produttività, dal momento che il processo di trasformazione necessario per la loro adozione è di grande rilevanza. Ciò è ancora più significativo per le PMI, che, pur essendo considerate importanti motori di crescita, tendono a mostrare un livello di adozione delle nuove tecnologie più lento rispetto alle grandi imprese.
La ricerca dell’Università di Padova
In questo quadro si inserisce una ricerca del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Padova. Lo studio è stato svolto su un campione di 907 imprese manifatturiere specializzate in diversi settori del Made in Italy, localizzate nel nord Italia. Scopo era non solo valutare la differenza produttiva tra le imprese che adottano le tecnologie di Industria 4.0 e quelle che non le adottano, ma anche di stimare se vi fossero differenze tra tecnologie ad alto e basso impatto tecnologico e tra i differenti settori.
Le tecnologie analizzate erano inoltre raggruppate in tre cluster: tecnologie di personalizzazione (manifattura additiva, laser cutting, scansione e stampa 3D), tecnologie di efficienza produttiva (come robotica e realtà aumentata), tecnologie di tipo data-driven (big data, cloud, Internet of Things).
Impatto positivo, ad alcune condizioni
I risultati ottenuti mostrano un generale beneficio derivato dall’adozione delle tecnologie di Industria 4.0. Le PMI che le adottavano hanno mostrato un aumento di produttività medio del 7% nel periodo considerato rispetto alle non adottanti.
Anche un anno dopo l’adozione, l’effetto positivo era ancora del 6,1%. Due anni dopo, però, l’effetto diveniva statisticamente trascurabile, segno che vi è un effetto di shock positivo che però tende ad appiattirsi nel tempo.
Inoltre, il beneficio di produttività aumentava per le aziende che adottavano due tecnologie, anche non simultaneamente, mentre, significativamente, non aumentava in caso di adozione di tre o più tecnologie.
Tuttavia quest’ultimo dato non era uguale in tutti i settori esaminati. Le imprese a bassa tecnologia (low-tech) beneficiavano di un effetto sulla produttività maggiore rispetto alle imprese ad alta tecnologia (hi-tech), tuttavia queste ultime traevano più vantaggi da una maggior varietà di tecnologie adottate. In entrambi i casi, comunque, la curva di produttività tendeva ad appiattirsi nel tempo.
Il tipo di tecnologie adottate
Nonostante la narrazione comune sottolinei l’importanza di adottare un’ampia gamma di tecnologie 4.0, dallo studio risultano delle differenze settoriali.
Ogni impresa si dota delle tecnologie più adatte al proprio business: le imprese low-tech principalmente di tecnologie di personalizzazione , mentre le imprese high-tech di tecnologie di efficienza produttiva. Risulta inoltre che l’adozione di tecnologie appartenenti a due diversi cluster renda risultati ancora migliori rispetto alle aziende non adottanti. Tuttavia l’adozione di tutti e tre i cluster, al contrario, non sembra portare risultati particolarmente positivi.
Conclusioni
I risultati dello studio mostrano che l’adozione di nuove tecnologie 4.0 ha un impatto positivo sulle aziende adottanti ma, poiché tali risultati tendono a diminuire con il tempo, è necessario investire regolarmente nell’introduzione di nuove tecnologie.
Inoltre è importante selezionare tecnologie in linea con le caratteristiche del settore di appartenenza: una varietà eccessiva può al contrario essere controproducente, soprattutto se un’impresa non possiede le risorse necessarie (ad es. lavoratori specializzati) per armonizzare le nuove tecnologie introdotte con il processo produttivo già esistente.
È quindi necessario che la politica continui a favorire l’adozione di nuove tecnologie sul lungo periodo, così da poter trarre il massimo vantaggio dai loro effetti positivi.
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