Smart working: il modello ibrido per il futuro

La pandemia ha colto di sorpresa le aziende, che sono state costrette a ricorrere al remote working. Oggi sono sollecitate a maturare la loro esperienza, in vista di un modello non più solo emergenziale.

Quali sono le prospettive per il futuro? Quali esperienze possono essere mantenute, e come favorisce una adozione matura dello smart working da parte della PA e soprattutto delle PMI?

A queste domande si è cercato di dare risposta in alcune tavole rotonde svoltesi durante la presentazione del Report 2021 dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano.

Lavoro ibrido, una nuova via

Quello che emerge dalle tavole rotonde è un modello di lavoro nuovo: non più il solo remote working da casa, che rischia di generare isolamento, ma un modello ibrido, che favorisca l’interazione e il coinvolgimento grazie a programmi di people management, definisca nuovi obiettivi e rivisiti gli spazi di lavoro.
Tali spazi dovranno essere riprogettati per essere accoglienti, favorire la collaborazione e la fiducia reciproca, essere tecnologici.
Le due sole alternative non sono più la casa o gli spazi aziendali, ma si assiste alla nascita di edifici di co-working, hub attrezzati e personalizzati affittabili da aziende, startup e singoli professionisti.

Smart working a misura di PMI

Mentre le imprese più grandi si sono lanciate nel mondo dello smart working, le PMI hanno più difficoltà ad aderire ai nuovi modelli e a trovare un punto di equilibrio tra remote working e rientro nella sede aziendale. Gli elementi importanti sono quattro:

  • Ripensare gli spazi con la creazione di hub prenotabili e sicuri dove poter svolgere tutte le fasi del lavoro.

  • Ricreare le relazioni tra persone e tra azienda e persona, anche quelle informali.

  • Ottimizzare la gestione del tempo di team e singoli utenti.

  • Misurare la performance.

Per molte PMI, tuttavia, permangono degli ostacoli. Oltre alle inadeguatezze tecnologiche (come la scarsa disponibilità di banda in alcuni luoghi), è necessario anche porre più attenzione al fattore umano. Temi in cui le PMI non sono ancora pienamente mature includono lavorare per obiettivi, misurare le performance in relazione al benessere delle persone, misurare lo stress causato dal passaggio tra lavoro in presenza e da remoto. Inoltre, senza presenza fisica, è difficile realizzare il senso di appartenenza e la comunicazione informale che sono spesso tra i punti di forza delle PMI.

Conclusioni

Lo svecchiamento della tecnologia si deve accompagnare a un cambiamento culturale. Va adottato un modello di leadership che punti non alla presenza, ma al risultato, sfruttando la tecnologia per valutare i risultati ottenuti con il cambiamento.

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