Progetto Salvo: ecco i dispositivi digitali per aumentare la sicurezza sul lavoro

È pronto alla partenza il progetto “Salvo”, in collaborazione tra Enea, Università di Catania e STMicroelectronics.

Si tratta di un progetto che verrà sviluppato nel corsi dei prossimi tre anni, nell’ottica della cosiddetta “Fabbrica intelligente” per il monitoraggio e la sicurezza nelle aree di lavoro.
Salvo sta infatti per multiSensore per il monitoraggio degli Ambienti di LaVOro. Si tratta di un dispositivo portatile comprendente una serie di sensori, indossabili e integrabili in vari punti dell’attrezzatura da lavoro, a basso costo e connessi al cloud.
Tali sensori permetteranno il controllo costante delle condizioni in cui l’operatore lavora, e consentiranno di riconoscere in tempo reale eventuali situazioni di pericolo e mettere in atto interventi appropriati. Saranno infatti in grado di individuare i fattori di rischio, come ad esempio il particolato, la presenza di gas nocivi e il grado di inquinamento.

I dati acquisiti verranno inviati a una piattaforma di Internet of Things e risulteranno disponibili sia al management che a tutti i lavoratori coinvolti nel ciclo di produzione. Saranno inoltre integrati con i Dispositivi di Protezione Individuale indossati dal lavoratore. Grazie a ciò eventuali situazioni di stress ambientale e di pericolo per le persone verranno individuate tempestivamente, migliorando non solo la sicurezza del lavoratore, ma la conoscenza dell’impatto della fabbrica su territorio e ambiente.

Nel progetto, l’Università di Catania si occuperà dello sviluppo di un innovativo sensore per il particolato atmosferico e le polveri sottili. Questo potrà avere applicazioni per quanto riguarda la pandemia, dato il noto ruolo del particolato nella diffusione del virus.
Enea, da un decennio partner privilegiato di STMicroelectronics a livello mondiale, lavora nel campo dello sviluppo e applicazione dei sensori chimici.
ST è a sua volta leader mondiale per le tecnologie dell’Internet of Things e sensibile al problema della sicurezza sul lavoro.

Si prevede che le tecnologie abilitanti che verranno sviluppate durante lo studio del nodo multisensoriale avranno molteplici ricadute positive sia sull’occupazione, sia sullo sviluppo di nuovi campi di studio.

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