Agricoltura 4.0, la raccolta dei dati fa bene al raccolto

Anche in Italia l’agricoltura sta beneficiando in misura sempre maggiore delle innovazioni tecnologiche. Il concetto di Agricoltura di precisione si è evoluto così in Agricoltura 4.0, un approccio di cui può beneficiare l’intera filiera agroalimentare.

Di cosa si tratta

L’Agricoltura 4.0 prevede l’utilizzo di tecnologie mutuate da Industria 4.0 al fine di migliorare la resa qualitativa e quantitativa dell’attività agricola, la sostenibilità, l’impatto ambientale e le condizioni sociali.
I benefici potenziali non riguardano solamente le aziende agricole, ma l’intera filiera, dai fornitori ai trasformatori e consumatori finali. Tuttavia per raccogliere questi benefici è necessario superare l’attuale gestione dei dati a compartimenti stagni (i “silos”) per passare a una gestione integrata.
I dati, infatti, non esprimono il loro valore fino a quando non sono oggetto di un’elaborazione intelligente, ad esempio tramite i Big Data Analiytics. In futuro le tecnologie legate all’intelligenza artificiale saranno determinanti.

Già ora la robotica è ampiamente impiegata in agricoltura, in particolar modo nel mondo SmartAgriFood. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dalle Nazioni Unite vedono la robotica come indispensabile.
Inoltre i software di supporto alle decisioni permettono agli agricoltori di risparmiare tempo dalle attività a basso valore aggiunto per impiegarlo in attività più importanti come la valorizzazione del prodotto finale.

La gestione dei dati si può ripartire in tre livelli: di business, tecnologico e legale.

  • Il livello di business cerca di comprendere come i dati possano portare benefici economici alle aziende, quali la riduzione dei costi, dell’impatto ambientale e l’aumento dei ricavi.
  • Il livello tecnologico elabora i dati e li trasforma in valore.
  • La gestione legale dei dati, infine, si occupa degli elementi legislativi imposti riguardo a tali dati e alla correttezza della loro gestione.

In definitiva, lo scenario futuro è sicuramente ricco di opportunità. Per saperle cogliere, però, sarà necessario creare e diffondere le competenze adeguate, soprattutto tra gli agricoltori, a cui spetterà un ruolo centrale in un’agricoltura sempre più digitalizzata.

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