Che cos’è lo Smart Working?
Sia nelle aziende italiane che nella PA c’è un’attenzione crescente verso il fenomeno dello Smart Working, o “lavoro agile”. Secondo l’Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano, quasi il 60% delle aziende medio-grandi ha introdotto iniziative in merito. Ma di che cosa si tratta? L’Osservatorio lo definisce “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Lo Smart Working permette al lavoratore di conciliare meglio vita e lavoro e al tempo stesso aumentare la produttività.
Come funziona
Smart Working, tuttavia, non vuol dire solo lavorare da casa utilizzando le nuove tecnologie: esso presuppone un cambiamento culturale che riveda il modello di leadership, l’organizzazione, il concetto di collaborazione e la condivisione degli spazi.
Secondo il modello proposto da Partners4Innovation, le iniziative più mature di Smart Working richiedono di agire su quattro leve di progettazione:
- Le linee guida relative alla flessibilità di orario, luogo e strumenti di lavoro.
- Le tecnologie digitali, che possono rendere virtuale lo spazio di lavoro e favorire la collaborazione.
- La progettazione degli ambienti, anche all’interno dell’ufficio.
- L’approccio alla leadership.
Lo Smart Working, in Italia, è regolato per legge, grazie all’entrata in vigore, nel giugno 2017, della legge 81/2017, il Jobs Act sul lavoro autonomo.
Tale legge è nota come “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
Perché conviene alle imprese (e non solo)
Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, lo Smart Working può portare a un incremento di produttività del 15% per lavoratore, grazie anche alle minori assenze dal lavoro. Ma i benefici sono anche per il lavoratore e per l’ambiente, con un risparmio medio di 40 ore l’anno di spostamenti a fronte di un solo giorno di lavoro da remoto.
Quali tecnologie
A rendere possibile lo Smart Working sono le tecnologie digitali che permettono di scegliere dove e quando lavorare: i servizi di sicurezza e accessibilità dei dati da remoto, Mobility e Social Collaboration. I lavoratori, complice la diffusione di tecnologie quali smartphone e tablet, hanno un livello di preparazione e disponibilità all’innovazione senza precedenti.
il Bring Your Ownd Device (BYOD) è diventato indispensabile per il lavoro agile.
Dunque, per le aziende che vogliono fare Smart Working è indispensabile gestire l’Enterprise Mobility Management, l’insieme di tecnologie e servizi progettati per proteggere i dati aziendali sui dispositivi mobili dei dipendenti.