Transizione 4.0., ecco cosa serve alle PMI

L’emergenza Coronavirus ha lasciato in eredità all’Italia una situazione di recessione: il PIL è crollato in marzo, aprile, maggio e la tendenza probabilmente proseguirà nei prossimi mesi.
Il Piano Transizione 4.0 e, in parte, il Piano Colao possono contribuire alla ripresa del Paese, purché stimolino adeguatamente le aggregazioni e la patrimonializzazione.
Per uscire dalla crisi, è necessario che il Governo percepisca l’innovazione e la trasformazione come opportunità da incentivare. In caso contrario, solo le aziende che hanno una forte liquidità potranno investire.
Vediamo alcune misure in dettaglio.

I punti su cui far leva

Le caratteristiche del tessuto economico italiano sono principalmente due:

  • Prevalenza di PMI nel tessuto industriale
  • Il più grande risparmio privato d’Europa.

Questo permetterebbe una grande rapidità di trasformazione, a patto che il Governo incentivasse adeguatamente la trasformazione del risparmio privato in economia reale.
Quello di cui ha bisogno l’Italia è un piano industriale di lungo periodo, con uno stanziamento di risorse adeguato alle necessità della ripartenza.

Programmazione pluriennale

Il Piano industria 4.0 ha sempre avuto il difetto di essere a breve termine, senza certezza dei rifinanziamenti anno dopo anno. Questo ha spinto a una corsa agli investimenti sul breve periodo, ma l’incertezza ha dissuaso molti, soprattutto le PMI. Stesso effetto ha avuto il rapido susseguirsi di ministri al MISE, tre negli ultimi due anni, ciascuno dei quali ha modificato il Piano. Un orizzonte di almeno 4-5 anni di stanziamento risorse, come proposto nel Piano Colao, sarebbe molto più auspicabile.

Credito d’imposta automatico

La formula del credito d’imposta, compensabile già a partire dal gennaio successivo all’investimento, permette di fruire dei benefici anche alle PMI, che spesso non hanno utili e liquidità sufficienti ad anticipare spese significative. È necessario tuttavia mettere in chiaro la scala temporale dei crediti, così da capire se si tratti di un supporto di portata sufficiente per le PMI, e come evitare eventuali contestazioni dell’Agenzia delle Entrate sull’automatismo.
Su questo tema il Piano Colao si limita a proporre un incremento delle quote di super e iper ammortamento e la possibilità per le aziende di gestire con flessibilità i tempi del beneficio, che sarebbe fondamentale soprattutto per le PMI.

Software, IT, economia circolare, design

È necessario slegare l’incentivazione per i software ed i beni intangibili dall’acquisto di beni hardware strumentali. Molti software, ormai, sono infatti venduti sotto forma di servizio cloud anziché come licenze. Anche le “competenze” riguardanti i processi innovativi vanno meglio definite.
Centrale deve poi essere lo stimolo all’economia circolare e green. Le imprese ormai sono pronte.

Nuovo credito d’imposta R&D

Il criterio incrementale con cui veniva erogato il credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo penalizzava le aziende più virtuose che vi investivano da sempre, ed è stato superato. Tuttavia, gli stanziamenti dovrebbero essere più consistenti.
Il Piano Colao si è in questo senso concentrato sulle grandi imprese, con il rischio che queste assorbano gran parte delle risorse stanziate a discapito delle PMI, che sono il vero motore di una crescita diffusa e strutturale.

Formazione 4.0

L’evoluzione delle competenze è imprescindibile per la trasformazione 4.0. Vanno potenziate le risorse, allargata la base di applicabilità, focalizzata l’attenzione sul percorso formativo. È necessario mantenere una visione costante del mercato del lavoro.

Leggi l’approfondimento su Agendadigitale.eu