Industria 4.0, incentivi potenziati

Nella Legge di Bilancio 2021 sono contenuti dei potenziamenti sugli incentivi e le tempistiche previsti dal piano Transizione 4.0 (precedentemente conosciuto col nome di Industria 4.0). Tutte le aliquote, eccetto quelle per la formazione, vengono aumentate. I cambiamenti si applicano a partire dal 16 novembre 2020, anche se la manovra entrerà in vigore nel gennaio 2021.
Vediamo quali sono le novità:

Rimane la suddivisione a seconda dell’investimento effettuato (macchinari, software, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, green, formazione). Le agevolazioni sono estese non solo al 2021, ma anche al 2022 o al 30 giugno 2023 per ordini arrivati entro fine 2022 e pagati per almeno il 20%.

  • Beni strumentali nuovi (macchinari 4.0):
    credito d’imposta al 50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
    credito d’imposta al 30% per investimenti da 2,5 a 10 milioni di euro
    credito d’imposta al 10% per investimenti da 10 a 20 milioni di euro
  • Beni materiali non 4.0, software non 4.0:
    credito d’imposta al 10%, che sale al 15% per strumenti destinati alla realizzazione del lavoro agile, fino a fine 2021.
  • Software 4.0:
    credito d’imposta del 20% per una cifra massima di 1 milione di euro. Sono ammissibili anche le spese relative al cloud computing per l’utilizzo di beni 4.0.
  • Ricerca e sviluppo:
    credito d’imposta del 20% per una cifra massima di 4 milioni di euro.
  • Innovazione tecnologica, design, innovazione estetica:
    credito d’imposta del 10% per una cifra massima di 2 milioni di euro.
  • Transizione ecologica o innovazione digitale 4.0:
    credito d’imposta del 15% per una cifra massima di 2 milioni di euro.
  • Formazione dei dipendenti:
    nessuna variazione delle aliquote, ma proroga al 31 dicembre 2022.


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