Il suo nome è Data Transfer Project: è il nuovo progetto comune di Google, Facebook, Microsoft e Twitter. Il suo scopo dichiarato è quello di fornire agli utenti tutti gli strumenti utili ad effettuare la portabilità dei dati da un fornitore di servizi all’altro in modo semplice e sicuro, come da compliance con il GDPR, garantendo la protezione da accessi non autorizzati e altre frodi e la tutela della privacy e dei dati personali.
Portabilità dei dati: come funzionerà
Al momento, il passaggio da un servizio all’altro è un processo lungo e macchinoso, complicato dalla mancanza di uno standard tra le varie piattaforme. Grazie al Data Transfer Project non sarà più così. Esso consentirà infatti agli utenti la portabilità diretta dei dati da una piattaforma all’altra, fornendo tutte le funzionalità del caso.
Il progetto è open source, pertanto chiunque potrà partecipare allo sviluppo. Per questo motivo Microsoft, Facebook, Google e Twitter hanno pubblicato un “libro bianco” contenente i principi da seguire. Vediamoli.
- Build for user: gli strumenti di portabilità dei dati devono essere facili da trovare e da usare per l’utente e compatibili tra i formati standard del settore.
- Privacy e sicurezza: i provider devono proteggere i dati da accessi non autorizzati e frodi. Gli utenti devono essere informati sulla quantità, il tipo e l’utilizzo dei dati da trasferire e la loro vita privata deve essere tutelata.
- Reciprocità: gli utenti non devono mai avere perdite di trasparenza e di controllo sui dati con il trasferimento, così da poter scegliere liberamente il servizio in cui memorizzarli.
- Concentrarsi sui dati dell’utente: la portabilità dovrebbe riguardare solamente i dati che hanno utilità per l’utente, come i contenuti da lui creati, escludendo il resto, specialmente ciò che potrebbe danneggiare la vita privata di altri utenti.
- Rispettare tutti: i dati esportati dovrebbero essere solo quelli strettamente collegati alla persona che chiede il trasferimento.
Al momento il trasferimento dei dati è possibile mediante l’uso di API (Application Program Interface), ma i quattro Big della rete sperano che Data Transfer Project diventi una valida alternativa.