Nell’impresa 4.0 è necessario affrontare la sfida generazionale e tecnologica partendo dalle persone.
«Il responsabile delle risorse umane deve essere come uno skipper, in grado di far navigare la barca, quindi l’azienda, di capire dove va il vento, di insegnare a navigare alle persone». Sono parole di Claudio Galli, consigliere nazionale della Associazione Nazionale Direttori del Personale.
Il Politecnico di Milano ha avviato un sondaggio a cui hanno partecipato 236 imprese di cui 172 grandi e 64 piccole e medie, appartenenti a undici settori chiave per l’industria italiana.
I dati parlano. La funzione Hr non sembra essere adeguatamente coinvolta nel processo di digitalizzazione dell’azienda. Mentre i settori come Produzione, Manutenzione, Supply Chain, Progettazione, Vendite e Marketing, IT sono già in pieno coinvolgimento nei processi fromativi e di sviluppo, la funzione HR sembra essere fanalino di coda.
Solo il 12% del campione dichiara di coinvolgere attivamente la funzione Hr in tutte le fasi del percorso di digitalizzazione.
Raffaele Ferragina, presidente Hr People, mette l’accento sulla formazione:
“Le Hr più all’avanguardia hanno già persone che cominciano a seguire progetti su sviluppo individuale e organizzativo. L’obiettivo deve essere proprio quello di avere all’interno dell’ufficio del personale dei manager, con capacità di dialogare su questi temi, anche in misura rilevante.
Si sente parlare sempre più di Hr analytics, un tema che arriverà molto forte e in fretta.
La funzione sarà invasa da dati, che richiedono capacità di lettura. La statistica entrerà di prepotenza nel lavoro dell’ufficio del personale.”
Hr People certifica addirittura le professioni, creando un specifica norma UNI sulle HR 4.0.
La UNI/PdR individua 14 diversi profili professionali della funzione Risorse Umane delle organizzazioni, suddivisi in quattro aree di macrocompetenza:
- ricerca e selezione del personale
- valutazione e sviluppo delle risorse umane
- sviluppo organizzativo
- amministrazione del personale
e ne individua attività-responsabilità e relative conoscenze, abilità e competenze, sulla base dei criteri del Quadro europeo delle qualifiche.
Prosegue Feragina, “spesso approdano alla direzione generale manager che vengono dalle risorse umane. E la sfida del 4.0 in più comporta il fatto che sempre più entreranno in azienda persone che con queste tecnologie sono nate e vissute”.